Qui di seguito potete leggere il testo di “Mio caro patre”, componimento in versi in vernacolo di Ciccio De Marco, figlio del poeta peritese Ciardullo. Penserete a questo punto: “Interessante, ma cchi cintra ccu Turzanu e SantuPùalitu?” Beh, il protagonista dell’opera è di Torzano! Ciccio De Marco immagina che questo giovane, Rosarbino, partito dal suo paese per fare il soldato a Milano, scriva al padre delle lettere, in un misto dialetto-italiano, dove racconta quello che gli capita in caserma e nella città lombarda. Leggere il dialetto non è facile, ma con un po’ di pazienza vi pisc… em… morirete dalle risate.